Donazione della collezione Süss di Ditteri Agromizidi
Nel mese di maggio 2023 il professor Luciano Süss, entomologo di importanza internazionale, ha donato al Museo di Morbegno la sua collezione privata di insetti Ditteri Agromizidi, raccolta durante la sua vita volta alla ricerca scientifica su questo gruppo tassonomico. Già insegnante di Entomologia agraria presso l’Università degli Studi di Milano, il professore si è infatti occupato principalmente di problemi attinenti alla difesa delle derrate alimentari e all’entomologia urbana.
La collezione entomologica di Ditteri Agromizidi depositata presso il Museo è unica a livello mondiale e comprende oltre 200 specie contenute in 26 scatole entomologiche e una collezione di vetrini microscopici relativi alle specie studiate.
La donazione a Morbegno si spiega con le origini valtellinesi del professore, nel comune di Valfurva, ove si reca ancora spesso nella casa di famiglia; a lui va la riconoscenza del Museo, del Comune di Morbegno e di tutta la comunità valtellinese.
Riflessioni del professore: "Lontani ricordi e attuali motivazioni"
Ho iniziato a studiare gli Agromizidi in occasione della tesi di laurea, ovvero quando, partendo dal censimento consigliatomi dal mio maestro, professor Minos Martelli, relativo agli insetti infestanti le colture ortensi del milanese, mi imbatei in Ophiomyia pinguis Fall., le cui larve si sviluppano nella cicoria "Radicchio di Milano".
Ne studiai la biologia, considerai che pochi ricercatori si erano sino a quel momento interessati allo studio degli Agromizidi in Italia e, conseguentemente, mi dedicai alla raccolta e classificazione di questi piccoli Ditteri.
Ora però, uscito dall'Università da ormai diversi anni, non riesco più a studiare questi insetti ed ho così deciso di lasciare la collezione, ordinata in scatole e integrata da vetrini microscopici, a chi sarà sicuramente in grado di conservare i reperti.
Si tratta di oltre 200 specie, raccolte in particolare in Italia.
Nel complesso ho potuto descrivere tre specie nuove per la scienza, ma oltre 100 sono risultate essere la prima segnalazione per la loro presenza in Italia.
La collezione comprende quindi numerosi esemplari a secco, altri sono posti in piccole fiale con alcool etilico al 70%. Sono altresì presenti alcuni vegetali essiccati e attaccati da minatori fogliari. Ne fanno inoltre parte diversi individui adulti, raccolti da Groschke anni addietro; purtroppo i cartellini che li accompagnano, scritti a mano dal raccoglitore, sono a volte pressochè illeggibili.
Ne fanno parte anche 96 vetrini per microscopia conservati in un'apposita scatola. I vetrini sono posti in 6 file regolari e contengono, sebbene non esclusivamente, le strutture dei genitali maschili delle specie considerate, nonchè diverse altre parti degli Agromizidi utilizzate per la classificazione. In alcuni casi i preparati non sono determinabili in quanto si tratta di individui di sesso femminile.
E' sempre vivo il ricordo ed il sostegno del professor Filippo Venturi, ordinario di Entomologia Agraria all'Università di Pisa e del professor Pierantonio Rota, funzionario del Ministero dell'Agricoltura, dislocato a Milano presso l'Istituto di Entomologia Agraria, fine conoscitore delle avversità delle piante. Venni quindi in contatto con alcuni Ditterologi europei di chiara fama che mi aiutarono in modo fattivo. Ora affido la collezione in altre mani augurandomi che altri ricercatori possano proseguire nel loro studio, approfondendo le ricerche sulle numerose specie di Agromizidi presenti in Italia.